Per le imprese che intraprendono una nuova iniziativa economica nelle Zes, l’Irpef e l’Ires derivanti dallo svolgimento dell’attività è ridotta del 50% a decorrere dall’anno nel corso del quale è stata intrapresa la nuova attività e per i sei anni successivi. Da parte loro, le imprese si impegnano a mantenere l’attività nella Zes per almeno 10 anni e a conservare i posti di lavoro creati nell’ambito dell’attività avviata per altrettanti anni. L’agevolazione spetta nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti per gli aiuti “de minimis”.
La nuova disciplina prevede, oltre alle agevolazioni amministrative, incentivi economici, in termini di credito di imposta sugli investimenti realizzati entro il 31 dicembre 2022, entro la soglia massima di 50 milioni di euro di investimento. L’intensità dell’agevolazione, comunque calibrata in base alla dimensione dell’impresa richiedente, non potrà superare le soglie determinate dalla ‘Carta degli aiuti a finalità regionale’.
Tra i vantaggi anche un consistente regime di semplificazioni amministrative, da attuare attraverso protocolli e convenzioni, che prevedono anche l’accelerazione dell’iter per garantire l’accesso agli interventi di urbanizzazione primaria (gas, energia elettrica, strade, idrico) alle imprese insediate nelle aree interessate.
Nella Sicilia occidentale, invece, ricadono in altri 23 comuni: Aragona, Calatafimi Segesta, Caltanissetta, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Carini, Cinisi, Custonaci, Favara, Licata, Marsala, Mazara del Vallo, Misilmeri, Palermo, Palma di Montechiaro, Partinico, Porto Empedocle, Ravanusa, Salemi, Santa Ninfa, Serradifalco, Termini Imerese e Trapani.
All’interno di questi comuni si potrà usufruire delle agevolazioni Zes soltanto in determinate aree, non su tutto il territorio comunale.